Foglio Informativo

Care sorelle,
vi raggiungiamo dal nostro primo, prolungato, incontro di Consiglio per porgervi un saluto, fraterno e cordiale, e comunicarvi alcune informazioni. Ci siamo riunite a PONTEMAMMOLO dal 6 al 12 marzo, con un ordine del giorno molto nutrito e con la volontà di realizzare il nostro confronto in tempi adeguati, nel necessario clima di riflessione e di ascolto. In momenti diversi ci hanno raggiunto l’Economa Provinciale sr Deodata e le sorelle delegate al Consiglio Allargato, sr Daniela Perina e sr Daniela Siviero; inoltre, abbiamo avuto un incontro con la Superiora Generale sr Beatrice Dal Santo, per uno scambio di informazioni e pareri su alcuni aspetti della vita di Provincia. Abbiamo misurato la complessità del momento, l’esiguità delle risorse e, con questo, l’urgenza di cercare il bene possibile, con fiducia e realismo. Il tempo di Quaresima ci spinge ad affidarci a Dio con ancora maggior convinzione, contando sulla sua bontà paziente e misericordiosa.
Alcune informazioni.

* DOCUMENTO X CAPITOLO PROVINCIALE
Nella seconda metà del mese di marzo tutte le comunità potranno ricevere il documento finale, che segnerà il cammino di Provincia dal 2015 al 2018. Personalmente e comunitariamente cercheremo di conoscere in modo adeguato il testo, per poi approfondirne il contenuto, nei mesi di aprile e maggio, attraverso alcuni sussidi che stiamo preparando.

* ESERCIZI SPIRITUALI
Indichiamo alcuni corsi che si terranno presso le nostre comunità:
a BRESCIA 25-30 maggio Spunti dal Vangelo di Luca
don Livio Rota (informazioni e iscrizioni a sr Teresa Rocca)
a Bergamo GROMO 23-29 agosto dom Alessandro Barban (informazioni e iscrizioni a sr Ernestina Gatti)
a SAN FELICE (ai primi di settembre) mons. Franco Bertoni
“Alla scuola della Parola”(informazioni e iscrizioni a sr Cecilia
Paris)
In tutte queste case i posti sono limitati, per cui è importante, se lo si desidera, iscriversi in tempi brevi

* ANNIVERSARI DI PROFESSIONE
Vi è giunta comunicazione che la celebrazione degli anniversari procederà, da quest’anno, considerando la data della PRIMA PROFESSIONE. Inevitabile, tuttavia, che i gruppi per un po’ di tempo siano “misti”. Alle seguenti sorelle un affettuoso e grande augurio e la promessa di unirci a ciascuna nel rendimento di grazie.

25° sr Luisa Ruggeri (Prima Prof.), sr Fernanda Zamboni (Prof. Perpetua) 

50° sr Ignazia Daldosso, sr Giuliana Fagioli, sr Serena Ferrari, sr Stefania Loschi, sr Maria Grazia Zancarli (Prima Prof.)

sr Carla Di Gregorio, sr Genoveffa Rossi, sr Letizia Chistè, sr Maria Grazia Mazzucotelli, sr Alessandra Ravasio (Prof. Perpetua)

60° sr Piera Anesi, sr Angela Bridarolli, sr Guglielmina Bridarolli, sr Rosa Cassinari, sr Paola Quaglieri (Prima Prof.)
Sr Elisabetta Verzè, sr Vittorina Chistè, sr Lucia Mustacchi, sr Letizia Magoni, sr Ignazia Scanagatta, sr Giuseppina Varì (Prof. Perpetua)

Una celebrazione avrà luogo a San Felice in una data che sarà presto fissata.
Il gruppo del 50° di Prima Professione (Daldosso,Ferrari, Fagioli, Loschi, Zancarli) ha accolto la proposta di vivere il gioioso evento in Albania, dove, quasi al completo, si recherà dal 14 al 19 maggio.

* FESTA A SAN FELICE
Il prossimo 12 aprile sarà giorno di grande festa per le nostre sorelle sr Tommasina Di Ruzza e sr Francesca Minuti: tagliano il traguardo dei 100 anni! (festa in anticipo per sr Francesca, che li compirà il 25 agosto). Lodiamo il Signore per il dono di queste sorelle e annunciamo che la celebrazione in loro onore si terrà a San Felice, presieduta da Sua Eccellenza mons. Flavio Roberto Carraro, alle ore 9.30. Siamo tutte invitate! Chi desidera fermarsi a pranzo ne dia comunicazione a sr Cecilia.

* RIENTRO DI SR JHANSI VADAKEKETTU
La superiora della comunità Emmaus di San Felice rientrerà in India dal 26 aprile al 15 giugno per un periodo di riposo e la permanenza in famiglia. Verrà momentaneamente sostituita da sr M. Pia Berti, che ringraziamo per la disponibilità.

* RIPOSO A CAVALESE
Dal 10 luglio al 20 agosto è possibile trascorrere un periodo di vacanza a Cavalese. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a sr Stefania Loschi. Raccomandiamo una certa precisione nell’individuare le date e nel rispettarle.

* NOVENA DEL SACRO CUORE
Alla nostra Provincia e a quella indiana “Giuseppe Benaglio”, in risposta al dettato del XXVIII Capitolo Generale, è stata affidata la preparazione di un sussidio per la celebrazione della prossima novena, sussidio che sarà il medesimo per l’intera Congregazione. Sr Ernestina Gatti e sr Gianna Lessio stanno collaborando con le sorelle indiane per predisporre testi di riflessione e di preghiera.

* LIBRO DELLA PREGHIERA (manuale)
Il recente Capitolo Provinciale ha sollecitato la revisione e l’adeguamento del nostro libro della preghiera. A questo lavoro si disporranno sr Gianna Lessio, sr Assunta Bressan e sr Nicoletta Andriani.

* PROSSIMO INCONTRO DI CONSIGLIO
Si terrà a Shengjin (Albania) dal 7 all’11 maggio. Sarà l’occasione per far conoscere alle consigliere la realtà albanese e riflettere sul posto attorno ad alcune prospettive che riguardano la dimensione apostolica della comunità.

Pontemammolo: 12\03\2015

La Superiora Provinciale
e le Sorelle del consiglio

25 marzo festa dell' Annunciazione

Carissime,
           l’Annunciazione del Signore è una delle principali feste mariane che la Chiesa ha inserito nel calendario Liturgico, perché celebra l’inizio dell’Incarnazione, il meraviglioso incontro tra il divino e l’umano, tra il tempo e l’eternità. È il Signore che si incarna in Maria, fanciulla ebrea di Nazaret in Galilea, che Dio sceglie come Madre del Suo Unigenito Figlio, primogenito di molti fratelli.
           Ma è anche una festa particolarmente cara ad ognuna di noi, alla quale ci prepariamo con la Novena, assimilando ciò che le nostre Costituzioni al N° 72 dicono:
“Maria, nel mistero dell’Annunciazione, è per le Figlie del Sacro Cuore di Gesù il modello più luminoso di quella carità con cui cooperò alla redenzione del genere umano. A Lei si rivolgono con fiducia, perché le aiuti a vivere e a manifestare la gioia di appartenere a Dio e a rinnovare costantemente il dono di sé per un servizio apostolico più fecondo”, per imitare Maria e ripetere il nostro SÌ, così come ha fatto Lei.
Celebrare la festa dell’Annunciazione, in un tempo liturgico in cui la Chiesa è in cammino verso la Pasqua, è sfidante perché ci aiuta a prendere sempre più coscienza che il mistero dell’Incarnazione del Verbo è il grande segno, consegnato agli uomini, dell’amore di Dio per ognuna di noi, per l’umanità tutta.
           È l’inizio della grande offerta: quella per cui Gesù dice al Padre: “Ecco, io vengo a fare la tua volontà”. Ma in questa offerta c’è il coinvolgimento pieno di Maria, che al termine del colloquio con l’Angelo dice il suo SÌ come espressione che manifesta l’adesione totale al volere del Signore: “sia fatto di me quello che hai detto”.
           L’annuncio in Maria è un ascolto che accoglie e genera: accoglie la Parola e genera il Salvatore. Maria è figura di tutta la Chiesa, di ognuna di noi, chiamate ad accogliere, ad imbeverci della Parola per generare VITA. In un mondo dove la vita viene eliminata, schiacciata, oppressa, la testimonianza del nostro essere donne gioiose, perché totalmente affidate a Colui che tutto può, totalmente disponibili a ripetere il nostro SÌ, è sicuramente portatrice di speranza per chiunque incontriamo.
           Rendiamo continuamente grazie al Signore, Padre Santo, perché ci sceglie e ci chiama in questo oggi a ripetere il nostro SÌ che vuole donare speranza e generare vita nuova in Cristo.

Sr Lorenza Morelli fscj
Superiora Provinciale

Nuovo Consiglio Provinciale

Ecco il nuovo Consiglio 

che governerà la Provincia Italiana nel prossimo triennio:

Suor Lorenza Morelli - Provinciale -

 Consigliere: Suor Ernestina Gatti, suor Massimina Cerato, suor Laura Goisis, suor Gianna Lessio.

 Ringraziamo il Signore  e le sorelle per la loro generosità nell'accettare il servizio per il bene della Provincia.

Continuiamo a seguirle con la preghiera perché il Signore doni loro luce, sapienza, forza per portare avanti questo incarico con fedeltà e amore.

Un grazie affettuoso e riconoscente alle sorelle del precedente Consiglio per quanto hanno operato per la Provincia con spirito di sacrificio e generosità.



 

 

Volare Alto

       Il Papa in Albania

 

Qualche mese fa, il 21 settembre, Papa Francesco ha visitato il popolo albanese,per incoraggiarlo nella fede e per riconoscere l’impegno di rispettosa convivenza e di dialogo nel quale convivono le diverse religioni. L’organizzazione è stata impeccabile, belle le celebrazioni, impressionanti il silenzio emozionato e l’esultanza spontanea con cui l’immensa folla ha accolto il Papa nella piazza di Tirana. Un’assemblea, non esclusivamente “di chiesa”, - con i cattolici e gli ortodossi anche i musulmani - che ha ascoltato attentamente le parole di Francesco, rispettando ogni altro momento del rito cattolico. Fragoroso l’applauso quando il Papa ha invitato a “volare alto”, imitando l’aquila della bandiera.
Noi abbiamo partecipato alla celebrazione eucaristica e all’incontro in cattedrale, momento, quest’ultimo, davvero commovente, soprattutto quando abbiamo ascoltato la testimonianza di don Ernest e sr Maria, religiosi perseguitati dal regime comunista.
Per tutta la lunghezza del viale principale di Tirana e sulla piazza, durante il giorno e fin dalla settimana prima hanno troneggiato grandi fotografie dei quaranta martiri uccisi dalla dittatura a motivo della fede. La chiesa che vive in Albania sta attendendo con grande gioia la conclusione del processo canonico per veder riconosciuto il patrimonio di santità rappresentato da questi nostri fratelli; quando è venuto Papa Francesco, mentre egli ripetutamente passava tra la folla dopo la Messa, abbiamo pensato che realmente non mancava nulla alla nostra Assemblea: Cristo nei cuori, il Papa, noi pellegrini sulla terra e i nostri martiri già in Paradiso. Una giornata simile, per tutti noi, è stata ricchissima di significato.
Una gioia ancora più grande è stata quella della settimana successiva, quando incontrando tanti abitanti di Shengjin, i più musulmani, abbiamo ascoltato la loro testimonianza, dopo la giornata trascorsa davanti alla televisione e, per alcuni, anche a Tirana. “E’ stato bellissimo”, “Dio ci vuole bene”, “Papa Francesco ci ha onorato”.
Siamo coscienti di avere tra le mani questo enorme dono di una reale possibilità di incontro e di dialogo con altre fedi religiose; desideriamo non sprecare questa occasione e rendere questa opportunità una concreta esperienza di fraternità.

In queste ore, qui a Shengjin, stiamo allestendo la nuova chiesa; la struttura è finita e già da domenica 26 ottobre potremo celebrare al suo interno. Ieri, a pulire, c’erano anche due donne musulmane, venute spontaneamente a vedere se c’era bisogno di aiuto. Dio è grande!
Sr Assunta, sr Fernanda, sr Gianna e sr Rosa di Shengjin (Albania)

 

Si..........

 

 

 

 

 

 

 

Scrivo guardandomi attorno; sono le cose, i fatti, i volti a chiamare le parole. Vivo in Albania ed è questa terra ad evocare pensieri e parole sul Natale, la festa della Parola diventata Carne, umanità, storia. Partirei dalla fine, come quando ci si racconta della vita tra vicini, seduti a tavola, e poi si risale la china degli anni, fino ai ricordi di quando si era bambini, con le foto appena nati, anche noi come in un presepio.
      La fine, in questa terra di martiri e persecuzioni, è una bella pala d’altare con la deposizione di Cristo dalla Croce. Si trova nella chiesa dei Francescani, a Scutari, e chi ci guida nella visita sempre osserva che “anche l’Albania ora ha smesso di soffrire”, c’è finalmente un po’ di pace, la croce ha lasciato andare questo corpo piagato e lo restituisce al riposo della terra, da cui non può che rinascere vita.
      Alla pienezza della vita ritrovata abbiamo di certo pensato il 21 settembre, giorno in cui Papa Francesco ha visitato l’Albania. Nella cattedrale di Tirana, nel pomeriggio, abbiamo condiviso con lui un ricchissimo momento di spiritualità e di intensa commozione, introdotto dalle testimonianze di due religiosi perseguitati dal regime comunista. Don Ernest Troshani, 84 anni, ha raccontato in breve il suo arresto, la
sua prigionia durata diciotto anni, di come era riuscito a scrivere sul muro della cella “per me vivere è Cristo”, per avere anche davanti agli occhi il senso della sua vita e, forse, di una imminente morte, dopo anni di torture. Dopo di lui, suor Maria Kaleta, religiosa stimmatina di 85 anni, ha testimoniato la sua gioia per la vocazione e le sue sofferenze dopo la soppressione del convento; ha conservato la fede sostenendo quella degli altri. Condannata ai lavori forzati, ha rischiato spesso la vita perché battezzava di nascosto i bambini , su richiesta delle madri.
      Entrambi hanno salutato il Papa inchinandosi davanti a lui, forse per baciargli le mani, ma è stato Francesco ad abbracciarli, a piegarsi davanti a loro, e poi si è asciugato spontaneamente le lacrime, per esclamare subito dopo “oggi abbiamo toccato i martiri!”. Nella breve omelia, durante il vespro, ci ha spiegato che si può sopportare la tribolazione soltanto perché il Signore ci consola, “ umilmente, anche nascostamente. Consola nell’intimità del cuore e consola con la fortezza”.
      La storia del popolo albanese è parabola della vita di tutti, intrisa di dolore, anche di gioia, di incerti tentativi a farsi coraggio, di provvidenziali spinte in salita, di consolanti incontri che lasciano un pensiero convincente, una parola che rassicura, su cui tornare quando c’è un attimo di pace. Morte e vita duellano sempre e noi agogniamo uno spiraglio di senso: questa è consolazione, non tanto e non solo sopportare il peso della debolezza e del male, quanto intuirne un significato, solo un frammento, un lampo transitorio che ridisegna i contorni della realtà e della storia. I santi si uniscono a Cristo e ci insegnano la fede; ci arriveremo anche noi – i briganti - , e intanto ci lasciamo portare dal “senso della solidarietà”: non amiamo la tribolazione, ma possiamo accoglierla facendo corpo con i milioni di umani attraversati dalle stesse prove o da altre più grandi. Può alzarsi la nostra preghiera per una umanità che, portando insieme i pesi, sia finalmente più forte, più attrezzata e paziente. Diremo come tutte le madri e i padri del mondo: “meglio a me che a mio figlio!”, e dalla nostra carne sarà generata altra vita.
Torniamo a parlare di nascita e quella del Figlio di Dio, il Natale, può diventare la nostra consolazione. Facendo proprio il destino umano della tribolazione, Dio assume con noi la parte più dura del vivere, le umiliazioni e le solitudini, il corpo che cede, la paura di morire, le beffe di chi era amico, l’irriderci dei nemici. Lascia da parte il suo vivere da Dio e prende parte all’oppressione di tutti, il solo che poteva non farlo.

Ci consola umilmente, già nascendo bambino.
Sr Gianna Lessio fscj

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