Avvento 2015

 

Carissime Sorelle,
anche noi, in unione con la Chiesa universale, domenica 29 novembre, inizieremo il cammino di speranza verso il Natale segnato, quest’anno, dal grande evento del giubileo della misericordia. L’ascolto della Sua Parola, che si è fatta ASCOLTO delle sofferenze dell’umanità, fino ad assumerle e portarle alla salvezza, sia il cammino personale e comunitario che ci impegna in questo tempo di speranza. Dalla liturgia domenicale possiamo rilevare lo stimolo per vivere le quattro settimane in comunione di mente e di cuori fra noi e con la Chiesa tutta.

1°settimana: Speranza
                                                  Il Vangelo di Luca, che leggiamo nella prima domenica, ci pone davanti a scene apocalittiche che non sono lontane dal nostro oggi e che parecchi dei nostri fratelli sperimentano. Ma Gesù ci invita a stare attente, a vegliare e a pregare per non rimanere chiuse nelle nostre incertezze e paure che non permettono di scorgere il Signore che opera anche nelle contraddizioni della storia e della vita di ognuna di noi. In Misericordiae Vultus al n°6 leggiamo: Egli “sarà per sempre nella storia dell’umanità come Colui che è presente, vicino, provvidente, santo e misericordioso”.
Custodisco in me e accresco la convinzione che:
• sono preziosa ai Suoi occhi poiché degna del Suo amore e quindi della Sua stima;
• posso affidarmi a Lui anche quando sembra che il mondo tutto e il mio mondo vada a rotoli;
• Lui mi salva sempre e mi ama così come sono.
Perché la speranza nella Sua venuta quotidiana nel nostro cuore non venga mai meno, ripeto spesso: «Mostrami, Signore, la tua misericordia e donami la tua salvezza» (Sal 84,8). Lo suggerisce anche la nostra Fondatrice che scrive :« ... Credete o dilettissime che la nostra poca fede ristringe la misericordia di Dio: e la nostra poca confidenza dissecca le sorgenti della sua divina bontà». [MD8188D]

2° settimana: Misericordia
                                                         L’invito a preparare la via del Signore (cfr Lc.3,4 ) significa concretamente vivere ciò che papa Francesco scrive in Misericordiae Vultus al n° 16: “… portare una parola e un gesto di consolazione ai poveri, annunciare la liberazione a quanti sono prigionieri delle nuove schiavitù della società moderna, restituire la vista a chi non riesce più a vedere perché curvo su se stesso e restituire dignità a quanti ne sono privati.” E questo a maggior ragione per noi F.S.C.G., chiamate a manifestare i suoi sentimenti e a vivere sicure nelle Sue mani come dice la Nostra Santa Madre: «Siate tutte,o mie carissime, ben ferme e sicure sotto la protezione del Signore, che riscatta la vita da morte, e di misericordia e di grazie circonda!» (Doveri, Sacramento dell’Eucaristia, p.78)
E allora nelle mie scelte quotidiane e quindi nei miei rapporti con le Sorelle vivo:
• la gratuità del dono di me stessa senza attendere riconoscimento;
• i valori umani – cristiani dell’accoglienza, del perdono, del dialogo;
• la misericordia che mi invita ad abbracciare le Sorelle così come sono senza giudicarle e quindi a guardarle con lo sguardo di compassione che si trasforma in tenerezza.
In questa settimana prego con insistenza: “Gesù paziente e misericordioso donami un cuore misericordioso”.

3°settimana: Gioia
                                       “Che cosa dobbiamo fare?“ chiedono in molti a Giovanni il Battista. Le sue risposte possiamo così riassumerle: scegli di stare abitualmente dalla parte di chi necessita del tuo cuore accogliente, generoso, pronto a perdonare perché tu sai che Dio stesso è da quella parte. La realtà di sofferenza che ci circonda, che ci viene presentata dai media ogni giorno, potrebbe scoraggiarci, potrebbe portarci a pensare che Dio è lontano dal nostro mondo, ma San Paolo ci dice: “Rallegratevi sempre nel Signore, il Signore è vicino”(Fil 4,4.5). E la Nostra Fondatrice in una lettera a Don Siro Ronchi nel marzo 1842 scrive: «Come e quanto sensibilmente ci percuote la mano di Dio! ma, sig. don Siro, la baciamo amorosamente, poiché è la mano pietosa di Dio, che ci batte a salute e a sommo favore. In somiglianti incontri io trovo gran conforto nel mirare gli avvenimenti in Dio, considerando, quanto è possibile a noi miserabili, gli alti fini e sapientissimi e sovrappieni di squisita misericordia per noi, che ha il Signore nel disporli; verrà presto un dì che benedirò il mio Dio perciò che di presente mi turba e addolora, vedendo quanto buono fosse per me e per altrui!».

Il Signore è vicino e allora:
• faccio bene, con gioia, con semplicità ciò che sono chiamata a fare;
• credo che tutto ciò che faccio è testimonianza, annuncio di Colui che anche oggi viene a salvarmi;
Nelle situazioni che siamo chiamate a vivere chiedo spesso: “Signore che cosa devo fare e come devo fare?”

4° settimana: Bellezza
                                                 Dio manda a noi Suo Figlio nato da donna (Gal.1,4), dalla Vergine Maria, la tutta bella, per rivelare a noi, in modo chiaro, il Suo amore. Lui si piega sull’umanità e si affida ad una donna, a Maria nel cui grembo Suo Figlio si incarna. Dio chiede a Maria la collaborazione per rendere visibile all’umanità la Sua misericordia che si fa Carne in Gesù. Anche noi, chiamate alla maternità spirituale, siamo state “vocate”
• ad accogliere la presenza di Dio nella nostra vita e a lasciarci sconvolgere dai Suoi progetti;
• a collaborare con Lui nel ”ricreare“ i fratelli perché possano realizzare il progetto che Dio ha su ognuno di loro e benedirLo;
• ad aprirci all’amore incondizionato verso tutti;
• a vivere la bellezza del nostro essere donne consacrate e quindi cantare il nostro Magnificat.
In questa settimana faccio memoria delle cose grandi che il Signore ha fatto in me e per me e “canto” il mio Magnificat.
Carissime, salutandovi con affetto, vi auguro un cammino verso Betlemme ricco di speranza, vi chiedo di pregare per me, perché possa andare incontro a Colui che viene sempre a salvarmi con cuore aperto e fiducioso.

Sr Lorenza Morelli fscj
Superiora Provinciale

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