Milano "Redecesio"

La nuova Comunità si chiama: “ La TENDA “

E’ giusto darle un nome per esprimere la sua identità.

Infatti la Tenda è simbolo:
• di chi vive in “ entrata” e “uscita” in “ mobilità” e “essenzialità”,
• di chi vive nella sicurezza del riparo nella notte, ma pronto al risveglio alle prime luci dell’alba in attesa dell’ospite  che vuol fare un tratto di strada insieme.
• di accoglienza,
• di una mano tesa a chi passa accanto, curvo sotto il peso di segrete sofferenze o gioioso per il dono e la bellezza  della vita,
• della possibilità di poter bere e rifocillarsi prima di riprendere il cammino,
• della bellezza contemplata sotto un cielo pieno di stelle nel silenzio della preghiera e dell’ascolto mentre accanto           scorre la vita frenetica come un torrente in piena.
La Tenda inoltre evoca il cammino dei patriarchi nel deserto, la presenza di Dio che come nube luminosa scendeva su Israele per parlare faccia a faccia con Mosè; evoca il monito di Paolo che ci ricorda come nell’ospitalità può capitare di incontrare degli Angeli.

12 settembre

Camminare, sognare, abbracciare il futuro, andare avanti, seminare …… verbi che si rincorrono, parole di novità, di vita che si rinnova, alla luce del mistero di Dio che si va dipanando nella storia delle nostre esistenze. E’ il mattino di grazia del 12 settembre 2015. Preghiamo insieme: “ Signore insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”. Sono le 7,30: il pulmino è pronto, stracarico di cose antiche e cose nuove. Lamberto Scolari, un prof. del Seghetti, in qualità di autista scatta le ultime foto.
Cuore, mente, corpo, affetti, tutto è proteso là…. a REDECESIO di Segrate- Tangenziale EST. Uscita n° 7 Rubattino, Parrocchia Madonna del Rosario- via Milano 1. tel. 02.2133808.
Ci sono già ad attenderci, a cancello spalancato, Rosa e Nicola, che ci avvolgono in un abbraccio sorridente e fissano in alcuni scatti fotografici il nostro ingresso nel “nido preparato” Subito Sr. Teresa, accompagnata da Sr Lorenza, fa il sopralluogo dell’appartamento e ne prende ufficialmente possesso, poiché sr. Molly e sr. Cecilia sono già esperte di tutto l’arredamento. Sorpresa!…. il frigorifero è già in funzione ed è fornito di frutta, verdura, pane, latte, e tutto di ottima qualità. La Provvidenza è arrivata prima di noi, e la sentiamo come una presenza piena di luce, proprio come il sole di questo cielo milanese, così bello, quando è bello ….! Don Alberto, il Parroco, ci dà il “benvenute” e con un sorriso beato ci aiuta a scaricare e assestare. Nel pomeriggio, alle ore 16.00 c’è festa della “vita”! Assistiamo al primo battesimo di “Margherita-Maria”, una bimba di pochi mesi, presentata alla Comunità nello stile di C.L.(Comunione Liberazione) La Chiesa si riempie di coppie giovani, con bambini di ogni età, che corrono, chiamano, giocano e ci fanno pensare agli angeli che si divertono in paradiso, ma è soprattutto il cuore, il nostro spirito che si riempie di commozione quando sente intonare dal coro dei presenti:
“Il Signore ha messo un seme nella terra del mio giardino
il Signore ha messo un seme nel profondo del mio mattino,
Il Signore ha messo un seme all’inizio del mio cammino !……
Viene in mente il programma : “Seminiamo il mondo di bellezza, di misericordia e di speranza!” E provoca l’interrogativo: Quale seme portiamo nella bisaccia? E noi quale seme siamo? Non importa la natura del terreno, e nemmeno il risultato, la cosa più importante sarà “seminare, seminare!” Lo sentiamo come l’invito a testimoniare in questa periferia della grande EXPO milanese, l’umile, il mite,l’infinito soave profumo dell’amore di Cristo. Siamo qui proprio per questo. A sera, nella Messa prefestiva secondo il rito ambrosiano, il profeta Isaia ci ripete:
“Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in luoghi sicuri” .
Beate voi! Seminerete in riva a tutti i ruscelli”
E’ una ulteriore conferma consolante. Con la preghiera della sera: “Donaci Signore una notte serena e un riposo tranquillo” chiudiamo la prima giornata, salutate ripetutamente dagli aerei di linea che sfrecciano da Linate e portano in cielo i nostri sogni.

13 settembre

E’ domenica, il giorno del Signore.   Ci attendono a Lavanderie, alla Parrocchia di Maria Vergine Immacolata, la seconda di questa periferia dell’hinterland milanese. Nicola, puntualissimo, ci accompagna in macchina.

Entriamo in parrocchia e ci rendiamo conto che, benché a pochi chilometri di distanza, le due Comunità sono ben diverse. A Lavanderie la chiesa sembra trasmettere da  sé il senso del sacro; assistiamo a una liturgia curata, ricca di silenzi, di gesti e presenze impegnate, di esperti ministri dell’Eucarestia, di impeccabili chierichetti che sono già “cerimonieri in erba”. La celebrazione  è presieduta dallo stesso Don Alberto che suscita risonanze inedite, forse perché le antifone e i testi stessi della Parola scelti  dal rito ambrosiano tornano nuovi all’orecchio del cuore. Al termine della Messa la gente si avvicina, ci saluta calorosamente: ci aspettavano da tanto e questo senso di  lunga attesa espresso ripetutamente  ci colma di speranza e di fiducia.

 14 Settembre

Festa dell’ Esaltazione della Santa Croce. Invece delle Lodi, preghiamo il testo di San Giovanni: la lavanda dei piedi, opportunamente preparato dalla Madre Provinciale.  E’ il messaggio che deve accompagnarci nella quotidianità avvenire,  affinché la nostra testimonianza sia un servizio  e un dono di comunione tra noi e i fratelli. Condividiamo le nostre attese, i nostri propositi e sentiamo la reciproca gioia di essere qui perché “inviate” ad annunciare l’amore del Cuore di Dio, a chinarci umilmente sulle povertà che incontreremo,  per scoprire in ognuna  di esse, nostre o altrui, il Volto del Maestro.

 15 settembre

Possiamo definire questo martedì “giorno dell’Incontro con Don Alberto”.Tutto il giorno è stato con noi per la programmazione delle nostre future attività e impegni. Ascoltiamo la sua relazione sulla origine e lo sviluppo  delle due comunità parrocchiali., l’impegno dei due sacerdoti predecessori, la progressiva costruzione degli ambienti : chiese, campi di gioco, oratori, bar, aule dei catechisti, sale multiuso; inoltre ci parla   del restauro di chiesette e oratori privati come S. Ambrogio e la Cappella del Crocefisso, divenuti patrimonio della Diocesi o del Comune, ma gioielli preziosi risalenti al XIV secolo.Consumato il pranzo in fraterna unione, il pomeriggio trascorre passando in rassegna  le principali attività già in atto: celebrazioni, catechesi, incontri formativi, oratorio, visita agli ammalati e agli anziani, benedizione delle famiglie, Caritas.

Chiediamo a Dio di benedire questi primi passi e ci affidiamo alla custodia premurosa della nostra Santa Fondatrice. 

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