Abbiate in Gesù una confidenza illimitata, amorosa, inalterabile, grande, se fosse possibile, com'è grande il Suo Cuore

Santa Teresa Verzeri

FESTA DI FAMIGLIA .. in famiglia

San Felice del Benaco 

domenica 16 giugno 2019

CONSEGNA della NUOVA CROCE

 

 

Sorelle, se è vero che tutto ci costruisce, oggi, abbiamo l’opportunità di crescere nel senso di appartenenza alla nostra famiglia religiosa
Ricevere insieme una nuova croce, un gesto di per sé molto semplice, oggi è per noi molto pregnante e significativo.
Per questo, ben sapendo di aver creato qualche difficoltà, abbiamo voluto che questa consegna non avvenisse in sordina.
Con la croce ci verrà consegnata anche la lettera inviata a suo tempo dalla Madre Generale e un bigliettino sul quale troverete scritta una frase della nostra Fondatrice, presa dal libro dei Doveri.                                        
Il benedizionale che abbiamo pregato ha sottolineato l’aspetto primordiale della croce in senso cristiano, cioè quello redentivo.
Noi, Figlie del Sacro Cuore, aggiungiamo due altri significati, quelli espressi dalla frase incisa sopra e che noi conosciamo molto bene: Cor unum et anima Una in Corde Jesu.
Ecco, questa è la cosa importante: prendere maggiormente coscienza che siamo chiamate a vivere il Cor Unum, oggi, tra di noi, nelle nostre comunità, composte da sorelle molto variegate: sorelle che riescono a dare il meglio di sé, in ogni situazione e in ogni età; altre toccate da malanni di vario genere e quindi più o meno frenate nel loro servizio ed altre ancora ripiegate eccessivamente sui loro bisogni od aspettative.
A tutte noi, qualunque sia la nostra situazione, è rivolto il Cor Unum et anima una in Corde Jesu, espressione che possiamo esemplificare così: unità di intenti, cordialità vissuta, sostegno reciproco nel Cuore di Gesù, quel Cuore che ci sforziamo di imitare nei suoi sentimenti.

Questo sorelle sia il nostro più importante progetto, dovunque siamo e qualunque sia il nostro servizio.

 suor Ernestina Gatti  (superiora provinciale)

“PUNTO GIOVANI”

in Diocesi di Mantova

Una nuova offerta di esperienze comunitarie

e proposte spirituali

Come Congregazione abbiamo dato la nostra adesione ad un Progetto della Diocesi di Mantova che prevede la partecipazione di una nostra Sorella a una Comunità composta da tre suore di Congregazioni diverse e da alcuni sacerdoti diocesani, situata a Castigliane delle Stiviere.
L’obiettivo è quello di maturare una visione d’insieme a favore della Pastorale giovanile che offra percorsi e proposte formative di accompagnamento personale.
L’esperienza, chiamata “Punto Giovani”, è alle dirette dipendenze del Vescovo mons. Marco Busca

I giovani protagonisti della Chiesa: vanno riportati al centro, parte attiva della comuni-tà. Nel corso del suo pontificato, Francesco parla alle nuove generazioni, invitando i ragazzi a svegliarsi dal torpore in cui la società moderna li riduce, assuefatti da una realtà che impoverisce le relazioni, allontana e isola invece di avvicinare.
Per riflettere su come accompagnare i giovani, Bergoglio ha indetto il Sinodo straordinario dei Vescovi.
Anche il nostro recente Sinodo diocesano aveva dedicato spa-zio ai giovani, con la proposta di affiancare loro figure educative capaci di guidarli nei momenti più significativi della vita.
Da un lato perché rappresenta-no il futuro delle nostre comunità, dall’altro perché talvolta nascondono situazioni di fragilità di cui bisogna farsi carico. Hanno bisogno di esempi positivi da seguire, qualcuno che li aiuti a cercare risposte alle loro domande: occorre agire con proposte concrete.
La diocesi di Mantova è andata in questa direzione con la scelta di creare due “Punto giovani”: uno nella parrocchia di San Leonardo, nel centro storico di Mantova, l’altro a Castiglione delle Stiviere.
Le due strutture nascono per rispondere a varie esigenze: periodi di ritiro spirituale, esperienze di vita comunitaria, pro-poste educative e formative, occasioni di confronto
«Il “Punto giovani” si propone come luogo di amicizia evangelica – spiega don Fabio Scutteri, responsabile del Centro di pastorale giovanile –, come segno di una Chiesa madre che sa prendersi cura, capace di accogliere e custodire. Per riuscirci è fondamentale parlare al cuore feri-to dei ragazzi» Il desiderio è che possa diventare punto di riferimento per tutto il territorio, «un polmone spirituale» che spinga i giovani a mettersi in cammino.

Il Progetto si estende anche  all’Alto Mantovano

Castiglione delle Stiviere è uno dei comuni più popolosi della provincia: con i suoi 23 mila abitanti rappresenta un punto di riferimento per l’Alto Mantovano. Per questo è stato scelto come sede del secondo “Punto giovani” della Diocesi. L’Obiettivo finale è creare un luogo dove i giovani possano provare esperienze di vita comunitaria, sentirsi accolti e guidati in un percorso di crescita spirituale.
Uno dei volti del “Punto giovani” quello di don Sbravati: “Per me è l’occasione di mettermi in ascolto e fare conoscenza della realtà di Castiglione che mi sembra viva e ricca di esperienze significative.
Don Sbravati è assistente diocesano del settore Ragazzi e Giovani dell’Azione Cattolica e per alcuni anni è stato responsabile della Pastorale giovanile per le parrocchie del-la Città di Mantova. Il mondo delle nuove generazioni, quindi, è un ambiente a lui noto: “Oggi hanno un sacco di possibilità, ma questa abbondanza di scelte a volte crea disagio.
Soprattutto hanno un’immagine di futuro legata al successo e hanno bisogno di sicurezze. 
La vita cristiana invece è basata sull’incontro, sulle relazioni ed è questo che dobbiamo aiutarli a riscoprire.
Oltre ad offrire iniziative per chi già frequenta la Chiesa, il Punto giovani “guarda anche a chi è più lontano.

Anche al “Punto giovani” di Castiglione vivranno tre suore di varie congregazioni: Suor Rosa Bianchera (Figlie del Sacro Cuore di Gesù), Silvia Maghetti (Dorotee di Venezia), Marie Honorin Ravaosolo (Orsoline figlie di Maria Immacolata). La diversità degli Istituti religiosi (e di origini: suor Honorin proviene dal Madagascar) è una scelta precisa, il valore ag-giunto è proprio la comunione che nasce dalla differenza. “Ci stiamo preparando a questo ser-vizio con il desiderio di essere vicine ai ragazzi - spiega suor Rosa Bianchera - con la grande sfida di vivere la comunione nella diversità, anche da parte nostra. È importante porsi accanto ai giovani, parlare il loro linguaggio per far conoscere l’amore del Signore Gesù.

Uno degli aspetti che più caratterizza il progetto è lo stile missionario: «Vogliamo dare un contributo a tutta la Diocesi - conclude il responsabile del Centro di pastorale giovanile e per questo siamo disponibili a muoverci sul territorio, per collaborare con parrocchie e associazioni.
Il “Puntogiovani” può essere anche un luogo di annuncio per raggiungere ragazzi che di solito non frequentano la Chiesa. Suor Rosa ha già assunto l’insegnamento in una delle Scuole Superiori

Settimanale Diocesi di Mantova

 

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