Portogruaro: "Una storia da ricordare … Una storia da costruire "
Una storia da ricordare …
Una storia da costruire
Portogruaro 8 ottobre 2016
È sempre emozionante tornare sui luoghi conosciuti, dove le FSCJ hanno amato, operato, faticato e gioito per quella porzione di umanità loro affidata.
La commozione cresce quando si è chiamate a condividere un incontro dove queste mie Consorelle vengono ricordate a distanza di anni ed elogiate per il bene fatto.
E mi tornavano alla mente le parole di Vita Consecrata, 110. «Voi non avete solo una gloriosa storia da ricordare e da raccontare …»
Sì, una storia ricordata - e direi anche celebrata – con un Convegno il giorno 8 ottobre 2016, con gli interventi di sr. Assunta Bressan e del Prof. Marco Ubbili, la presentazione del libro: “Cent’anni dall’idea di una nuova scuola.
Il Magistrale delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù di Portogruaro” e una Mostra. L’iniziativa, come veniva annunciato nel Il Popolo, è stata promossa dal liceo Marco Belli con il sostegno della Fondazione Santo Stefano.
La ricorrenza del cinquantesimo di istituzione scolastica statale “Marco Belli” ha stimolato l’interesse di alcuni docenti per una ricerca storica che è partita proprio dall’origine più lontana.
Una ricerca che ha impegnato due docenti a recarsi a Roma, presso l’archivio generale dell’Istituto per consultare la documentazione relativa alla casa di Portogruaro S. Agnese. Ricerca svolta con passione e competenza, nonostante il caldo pesante del luglio romano. Ricerca da cui sono nati il libro e la
mostra.
Il grande contributo a questa storia è stato dato dalle FSCJ aprendo un Istituto Magistrale funzionante dal 1940 al 1966. “Istituzione scolastica importantissima per la storia di Portogruaro”, asserisce il sindaco della cittadina in apertura del libro. Il testo segue un percorso cronologico, dal desiderio del signor Luigi Carrier, fratello di sr. Francesca Carrier, FSC; originaria di Portogruaro (1846 – 1898) per una nuova scuola, alla ricerca del locale. La parte più corposa è «la storia “del Magistrale” attraverso la lettura dei quaderni delle Memorie della Casa di Portogruaro delle suore, che hanno restituito il sapore dell’impegno e della passione quotidiani per la scuola, insieme a quello eccezionale della guerra e della sua fine … La scuola magistrale femminile delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù ha svolto nel territorio del portogruarese e del vicino Friuli nell’immediato dopo guerra, un ruolo determinante per la formazione di circa cinquecento maestre che a loro volta hanno educato, formato e istruito intere generazioni di allievi.»
L’elogio scritto dalle autrici del libro ha trovato riscontro nel numeroso e interessato pubblico di ex allieve, divenute maestre e professoresse, di conoscenti e simpatizzanti.
In apertura del Convegno, la moderatrice prof. Emanuela Ortis ha dato la parola al Sindaco, Maria Teresa Senatore, di seguito al Dirigente scolastico Lorenzo Michele Zamborlini; gli interventi di sr. Assunta e del prof. Ubbiali hanno sviluppati il tema “S. Teresa Verzeri. Una visione pedagogica – una visione profetica”.
Nella prima parte sr. Assunta ha presentato la figura di Teresa attraverso alcuni cenni biografici, la sua esperienza mistico-spirituale, la spiritualità del Sacro Cuore nel primo Ottocento, per soffermarsi su alcuni principi educativi formulati dalla Fondatrice.
Il prof. Ubbiali, in linea con quanto esposto, ha presentato un’analisi del contesto sociale odierno e quindi in questo contesto ha riletto, in una visione profetica, alcuni principi educativi verzeriani.
Principi pedagogici di Teresa presentati nel terzo capitolo del libro; sebbene l’autrice, prof. Graziella Bellomo, abbia utilizzato il lavoro di Goffredo Zanchi in “Luce di Dio nell’oscurità”, si avverte comunque che la scelta dei testi è fatta da chi ha quotidianamente tra mano la persona, il giovane da educare, da costruire.
Da ultimo, la prof. Vittoria Pizzolitto ha magistralmente fatto sintesi degli anni di presenza delle FSCJ; anni non facili, per il periodo bellico, per la salvezza di un ebrea, per la povertà del dopo guerra, che imperversava ovunque ed era per tutti; anni in cui la passione educativa ed anche innovativa delle Suore aveva quasi il sopravvento sui bisogni emergenti.
Quando il 12 settembre 1966 le ultime suore lasciano l’Istituto Magistrale di S. Agnese, il territorio portogruarense non è impoverito della presenza apostolica delle FSC; esse avevano assunto la scuola materna di S. Nicolò in Portogruaro il 7 ottobre 1960 e quella di S. Pio X a Teson di Concordia il 20 novembre 1965.
Al termine dell’incontro, in dialoghi personali sono emersi ricordi, emozioni dei presenti, delle ex, in particolare, che commossi ricordavano le Suore e le loro ‘Insegnanti’.
Mi piace ricordare qui l’ex compagna di scuola di sr. Emanuela Rigoni che con le lacrime agli occhi mi parlava di questa carissima compagna, troppo presto chiamata in Cielo.
Al Convegno va ricordata la presenza del vicario generale della Diocesi di Concordia-Pordenone, mons. Orioldo Marson e i nipoti del signor Coen-Rocca, proprietari della villa Martinelli acquistata dalle FSCJ per la scuola, venuti appositamente da Torino.
Mentre ascoltavo interventi e testimonianze riflettevo sulle tante e oggettive fatiche affrontate con coraggio dalle nostre Sorelle e mi chiedevo: “Oggi, da quali effettive fatiche siamo sfidate e con quale animo le sosteniamo?”
A conclusione ritorno al n. 110 di VC: «Voi non avete solo una gloriosa storia da ricordare e da raccontare, ma una grande storia da costruire! Guardate al futuro, nel quale lo Spirito vi proietta per fare con voi ancora cose grandi.», perché il seme gettato dalle «Figlie insuperabili del Sacro Cuore» non è andato perso.
Suor Assunta Bressan fscj
GRAZIE SHENGJIN!
Oggi, 28 agosto 2016, si conclude la mia avventura umana e cristiana in Albania, nella comunità di Shengjin.
Vi arrivai il 5 settembre 2007.
Sono stati anni straordinari, ricchi di impegni e di sfide. Qualcuna affrontata bene, altre perse, comunque tutte salutari.
Ringrazio Dio per tutto: senza la sua infinita fantasia creatrice non sarei arrivata qui; Lo ringrazio perchè, con un po' di pazienza da parte mia e sua, la vita in Albania mi ha ancora trasformata e plasmata.
Onore e Grazie alla mia comunità: con Assunta, Rosa e Fernanda ho passato anni immensi
Da giovane sognavo comunità, oggi posso raccontarla, senza enfasi, forte di una umanità - la loro - che mi ha sostenuto e benedetto.
Ho dato tanto anch'io, felice di farlo, per nulla affaticata.
Non ho meritato nulla: giorno per giorno ho stra-ricevuto la mia ricompensa, semplicemente vivendo.
Faleminderit alla gente di Shengjin, cristiani, musulmani e di tutto un po'.
Lo Spirito opera in tutti ed è bello vivere per andarlo a scovare, nelle persone, nelle situazioni, nella terra, pur aspra e dura.
Inseguire lo Spirito che ci precede, Dio che regna prima che arriviamo noi: ho avuto qui la calma giusta e le condizioni più trasparenti per allenarmi in questo entusiasmante percorso.
Grazie alle centinaia di laici che hanno condiviso con noi periodi di vita, ai giovani in cerca di senso, alle Associazioni che, ancora oggi, operano in Albania per edificare qui segni concreti della solidarietà umana.
Collaborando con loro ho imparato " a stare al mondo", a rapportarmi con le Istituzioni, a ragionare di edilizia, a inventare progetti, a scoprire i bisogni.
Andandomene lascio certamente più in pace la mia comunità. E' un piccolo pensiero che mi aiuta a portare la fatica di questi giorni.
Grazie alle Istituzioni albanesi: abbiamo collaborato, litigando spesso ed esercitando, insieme, il "dialogo tra le culture diverse", al quale si arriva, mi pare, anzitutto con un grande coinvolgimento umano.
Grazie alla Chiesa che vive in Albania: le voglio proprio bene e sono contenta che stia vivendo con slancio passi di grande importanza.
Molta riconoscenza a sr Antonella che viene al mio posto: le auguro più del bene che ho ricevuto io.
Una preghiera alla comunità di Bergamo che mi accoglie: abbiate pazienza e benevolenza.
Il Signore è il nostro pastore, nulla ci mancherà.
SR GIANNA LESSIO f.s.c.j.